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 Profezie

TRILOGIA

Covone 2

Il venticinquesimo giorno del secondo mese dell'anno millenovecentosettantotto, la mano del Signore fu sopra Marcello Ciai, che abitava allora in una casa alle pendici del Monte Subasio, a Viole di Assisi .

Ecco tre testimonianze :

*

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" Fui portato in visione in un luogo che mi sembrò l'Antico Egitto, perchè vi vedevo
il Faraone, le piramidi e le tombe antiche; lo Spirito mi condusse in un sotterraneo,
dov'era posta in terra una fila di sarcofagi, tutti allineati. In mezzo ad essi uno risplendeva pieno di luce, come se fosse fatto di luce, e luce contenesse.
Guardavo incantato, quando all'improvviso una scritta chiara, a caratteri grandi, apparve sulla tomba :
- EZECHIELE -  mentre una voce, altisonante, scandiva lentamente e chiaramente questo nome.
Qualcuno che non vedevo, mi disse:
<< C'è un segreto che nessuno sa. La sorte di Ezechiele è differente da quanto la storia ha supposto.>>
La stessa voce sommessa continuò dicendomi che lo spirito di Ezechiele era su di me
e che dovevo seguire le sue rivelazioni.
Mi svegliai nel cuore della notte stupefatto dal sogno.
Era per me incomprensibile, tanto più che non conoscevo quel nome e nulla sapevo a riguardo del profeta Ezechiele. Trascrissi però con cura tutto quanto. Ero infatti consapevole di vivere un tempo molto particolare e volevo capire bene cosa mi stava accadendo, per trarne il meglio per la mia vita. "

 

**

Trascorse sette settimane, ebbi un' altra visione celeste :



MI TROVAVO PRESSO A DELLE ACQUE,
INSIEME AD UNA MOLTITUDINE DI PERSONE.

ED ECCO APPARIRE NEL CIELO,
IN VOLO, DUE CREATURE IN VESTI BIANCHE E RISPLENDENTI COME ARGENTO.
AVEVANO SEMBIANZE UMANE, ED ERANO
ALATE, BELLE E FORTI, GRANDI  E STUPENDE.



I DUE ESSERI ANGELICI, PASSANDO IN  VOLO NEL CIELO BLU, LASCIAVANO DIETRO DI SE' DELLE SCIE COME DI PERLE RISPLENDENTI, SIMILI  A CRISTALLI  DI  GHIACCIO. QUESTE SCIE SI COMPONEVANO AVVOLGENDOSI  A SPIRALE E FORMAVANO COME UNA DISTESA DI GEMME BRILLANTI, DA CUI  POI  VEDEVO ERGERSI, IN MIRABILE SPLENDORE, UNA FANTASTICA
E PREZIOSA CITTA' CON  CUPOLE, CAMPANILI  E  I  COLORI
DELL' ARCOBALENO.


IN  QUELLA VISIONE NOTTURNA INEFFABILE  IO  GUARDAI, E VIDI  UNA GROSSA NUVOLA CON  UN  GLOBO DI FUOCO CHE LE IRRADIAVA TUTTO  INTORNO  IL SUO  SPLENDORE.
SOTTO, PIU' IN  BASSO, DIETRO  UN' ALTRA NUVOLA, C'ERA UNA LUCE PIU' CHIARA, ECCO ERA LA LUNA.
DAL TURBINIO  DI  FUOCO  DELLA  NUVOLA  IN  ALTO, VIDI  UNA  FIAMMA  ALLUNGARSI, SFAVILLANDO;  ED  ECCO  COMPORSI   LA  FORMA  DI  UN  NEONATO, SPLENDENTE, RAGGIANTE, CHE COME   FAVILLA VOLAVA  VERSO IL CIELO.
RAPITO DA FERVORE DIVINO, GRIDAVO ALLE TANTE PERSONE LI' PRESENTI CHE QUELLA VISIONE DI   GLORIA  ERA  UN  MESSAGGIO DI  DIO.  LE  INVITAVO   A  INGINOCCHIARSI  E A RIVOLGERSI  AL CIELO  PREGANDO,  COME OGNUNO  POTEVA  E  SAPEVA,  IDDIO ONNIPOTENTE.
SI  LEVO' UN  VOCIARE DI  SUPPLICHE E GEMITI, ESCLAMAZIONI DI   SBIGOTTIMENTO  E PAURA, ACCENTI  DI  PENTIMENTO  E  RICHIESTE DI  PIETA' A DIO, TRA INVOCAZIONI LE PIU' DISPARATE.
SENTII  DI  VENIRE IN  AIUTO ALLO SGOMENTO E  AL TERRORE DI TANTI, INCORAGGIANDO A RIVOLGERSI   A  DIO  COME  PADRE,
CON  LE PAROLE  DEL  " PADRE NOSTRO " .
TUTTI  INNALZAMMO AL SIGNORE QUESTA PREGHIERA.

***

Tre giorni dopo, il diciottesimo del quarto mese, mentre dormivo, fui rapito fino in Paradiso


Nel luogo dove giunsi, sedevano attorno ad una lunga tavola degli uomini che stavano pregando, sotto la guida di Colui che chiamavano "Maestro" : una figura maestosa che spiccava in mezzo a loro, con una barba e lunghi capelli, dal volto imperscrutabile. Per me non c'era posto intorno alla tavola; vidi però una pietra invitante lì per terra e mi ci misi seduto, proprio di fronte a Colui che era il Signore Gesù. *1
Tutti si misero a pregare ed anch'io partecipavo alle loro preghiere.
Ad un certo punto, ecco il Maestro mi guardò, chinò il capo verso la tavola davanti a me, aprì qualcosa di simile a un registro e vi scrisse tre cose in tre spazi diversi, alzando ogni volta lo sguardo verso di me. 
Gli uomini più vicini a lui e anche quelli che mi voltavano le spalle si volsero a me tutti insieme e mi guardarono radiosi, pieni di gioia, ed esclamando mi dissero:
" Ti ha accettato ! Ti ha accettato ! Ti ha scritto in tutti e tre gli spazi del registro."
Io fui pieno di gioia, felice, anche se non capivo profondamente e completamente il significato di tutto quello che mi accadeva.
Allora il Maestro mi porse con la sua destra una specie di cartella e mi disse:
" Ora leggi tu ."  Capii che dovevo leggere proprio io da solo.
Presi la cartella timidamente, temendo di non saper accontentare il Maestro.
Il momento era duro e difficile per me. Iniziai a leggere il primo foglio, ma la mia lettura non era scorrevole, perchè io non capivo bene.
Il Maestro però insistette affinchè io leggessi meglio, e così incominciai da capo e lessi correttamente.
Ad un tratto mi trovai in mano come una tavoletta celeste, lucida, su cui non c'erano più scritte delle parole, ma segni a me sconosciuti squadrati  a rilievo, come impressi sulla superficie stessa. Questi segni io li potevo vedere con i miei occhi e sentire con i polpastrelli delle dita, ma non potevo decifrarli e tantomeno leggere.
Mi fermai quindi non potendo più andare avanti; provavo rammarico per non saper portare a termine quanto richiestomi dal Maestro. Ma alcuni degli uomini di prima, voltatisi verso di me, mi dissero : " Ti aiuteremo noi, stai tranquillo "

FU SOLTANTO DOPO SETTE MESI CHE CON  STUPORE  RIVIDI  QUEI   SEGNI    SU  UNA TAVOLA DEGLI  ALFABETI   ANTICHI,  IN  UN' ENCICLOPEDIA  DA  POCO  ARRIVATAMI  A  CASA:
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SEGNI CORRISPONDENTI, COME SI  VEDE  DAL DOCUMENTO QUI  RIPRODOTTO,  ALLE  LETTERE :
HE, HETH,   TRA  I   CARATTERI  SEMITICI  MERIDIONALI.   SCOPRII  POI, GRAZIE ALLA RICERCA DI MIA MOGLIE, CHE INDICAVANO  SPECIFICATA
MENTE DUE STROFE DEL SALMO  CENTODICIANNOVE  (118),   DA  "LA BIBBIA DI GERUSALEMME".
UN  SALMO  UNICO  NEL  SUO  GENERE, IN CUI,  IN  UNA COSTANTE TENSIONE DI AMORE E TIMORE,  IL SERVO DEL SIGNORE CHIEDE  E   OTTIENE CHE  DIO  GLI  RIVELI  DIRETTAMENTE,  NELL' INTIMO DEL  CUORE,  I  SUOI   INSEGNAMENTI.

QUEL SALMO DIVENNE COSI' MIA PREGHIERA FERVIDA E COSTANTE.

 

*1)

Marcello Ciai, tempo dopo,  riscontrò che il volto del "Maestro" somigliava sorprendentemente a quello della Sacra Sindone, in una mostra allestita da Monsignor Mario Ceccobelli,  presso la parrocchia di Ponte Felcino (Perugia).

 


 He
[33]Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine.
[34]Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore.
[35]Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia.
[36]Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno.
[37]Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via.
[38]Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema..................

(*1) Marcello tempo dopo riscontrò che il volto del "Maestro" somigliava sorprendentemente a quello della Sacra Sindone,  in una mostra allestita presso la parrocchia di Ponte Felcino (Perugia) da Monsignor Mario Ceccobelli, (poi nominato Vescovo di Gubbio).


 



Marcello ha continuato ad avere nel tempo manifestazioni divine una delle quali, merita di essere segnalata come meraviglioso messaggio di Dio a quest'uomo che, nonostante la severità delle profezie ricevute sulla Chiesa e sul mondo, voleva essere un profeta dell'Amore: 


www.assisi-francesco.net/Manifestazioni_Divine.htm

 

 


 

Libri su un'opera profetica sorta da oltre trent'anni in Assisi,
che sta coinvolgendo il mondo.

 

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