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A DIO, DARWIN

Il crollo del mito Darwiniano dell'evoluzione è altrettanto fragoroso di quanto lo fu il crollo del muro di Berlino Non ci credono più nemmeno gli scienziati, e negli Stati Uniti in molte scuole la "teoria di Darwin" è stata soppressa o fortemente ridimensionata nei programmi scolastici. Ma quante generazioni di studenti hanno imparato a scuola che i più antichi progenitori dell'uomo erano una sorta di scimmioni che cammina cammina hanno perso per strada la coda e si sono messi in posizione eretta! Con l'insegnante di Religione che, in chiara difficoltà e sudditanza nei confronti del collega di Scienze, si affannava a conciliare "fede" - ma "quale" fede? - e "ragione" - ma "quale" ragione? -, prospettando un intervento di Dio nell'evoluzione, come se per l'Onnipotente produrre l'uomo da un qualche babbuino anzichè dalla polvere della terra fosse stato più facile. E il tutto con la benedizione di qualche teologo di turno, che relegava e declassava il racconto biblico della creazione dell'uomo tra i miti dei popoli antichi. E chi può valutare la devastazione causata nella mente e nella vita di tanti giovani, che così si sono sentiti - e si sentono - insignificanti spezzoni di vita in un universo senza senso?

"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchè hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Si, o Padre, perchè così è piaciuto a te" (Vangelo di S. Matteo 11:25-26). In questa lode a Dio proruppe un giorno Gesù, notando con quanta facilità gli credevano gli umili, i poveri e i semplici, e gli resistevano invece i superbi, i colti, gli intellettuali...

Questa stessa lode risuona nel cuore dei semplici credenti, man mano che vedono crollare i muri innalzati dalla superbia umana; e si stringono sempre più al loro divino "maestro", che ha assicurato: "il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Vengelo di S. Marco 1:31). Un maestro che sanno autorevole e degno di fede, perchè ha comprovato la sua divina autorevolezza con il suo sacrificio e la sua resurrezione (vedi Vangelo di S. Giovanni 2:19).

La Resurrezione! Ecco l'anello mancante nella mente e nel cuore di tanti uomini di scienza e di cultura: quel Gesù, quel Nazareno è veramente risorto, anche se loro si ostinano a non volerci credere. Lo sanno e più che questo lo sentono, lo vivono i semplici "credenti", che magari non sono molto al dentro del darwinismo, ma quanto all'origine dell'uomo non hanno dubbi: - "Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina?" -. Così ci dice Lui nel Vangelo (S. Matteo 19:4). E così noi, liberi dalle "profane chiacchiere e dalle obiezioni della cosiddetta scienza" (come già S. Paolo scriveva a Timoteo, I Lettera 6:20), ma anche guardinghi da furvianti "riletture" teologiche, ci riaccostiamo con sempre nuovo stupore al racconto biblico della nostra creazione, riscoprendovi la nostra origine divina e la nostra dignità di creature e figli di Dio Padre Onnipotente. "Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine e nostra somiglianza... allora il Signore Dio plasmò l'uomo dalla polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente..." (Genesi 1:26; 2:7). ALLELUIA!


Massimo Coppo


 


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